Dall’indimenticabile conduttore di ”piovono pietre…”
Gentili signori,
il vostro referendum sulle lasagne è la cosa più assurda, cretina e ridicola che abbia mai sentito, e questo è piuttosto grave in una gestione come quella di Milano Ristorazione, già ai minimi termini qualitativi.
Il metodo è assurdo: un “referendum” (ma chi vi scrive i testi?) da consegnare il 1 aprile, a scuole chiuse, il che significa, tra spogli e conteggi, arrivare ai risultati appena in tempo per la fine della scuola, a meno che non facciate gli exit-poll, le proiezioni e i ballottaggi.
Sul merito, invece, giù il cappello: nemmeno a Totò e Peppino sarebbero arrivati a tanto. In pratica voi ammettete di aver dato da mangiare ai nostri bambini lasagne contenenti cuoio, cotenna e peli di vacca (1). Giunte le
proteste, avete soppresso le lasagne. Questo significa una cosa sola, servire lasagne senza peli non è nella vostra
facoltà: o lasagne pelose o niente. Qualche settimana dopo, in preda a una bizzarra resipiscienza, avete deciso di rivedere la vostra decisione e ponete a noi genitori questa alternativa: niente lasagne, oppure lasagne farcite di cuoio, peli, cotenna (avete dimenticato un po’ di corna…). L’opzione “lasagne buone” non è contemplata. Però tenete molto a comunicarci che “tutto ciò è assolutamente irrilevante dal punto di vista igienico-sanitario” . E’ un’informazione preziosa: ce ne serviremo magari in qualche ristorante per fare i complimenti al cuoco dopo aver trovato peli, capelli, cotenne, code di topo e altro nella minestra, sempre se saremo così temerari da frequentare ristoranti di Milano Ristorazione.
Il vostro servizio – costoso, qualitativamente scadente e gestito in condizioni di monopolio (niente male per dei liberisti!) – non è in grado di licenziare per giusta causa un fornitore scadente e ci chiede di scegliere: niente cibo ocibo peloso. In più, sfiorate il ridicolo quando accusate le proteste dei genitori di essere “un attacco strumentale, molto probabilmente di natura pre-elettorale” (dalla patetica letterina del presidente di Milano Ristorazione, Professor Michele Carruba).
Siamo a questo: irritarsi perché i bambini trovano peli di mucca nelle lasagne è un attacco politico. Deduco che forse ne avete mangiate troppe.Vorrei concludere con un sereno invito alla vergogna, ma mi rendo conto che sarebbe tempo buttato.
Cordiali saluti
Alessandro Robecchi
Volete dire la vostra a Milano ristorazione:
scrivete a parliamoci@milanoristorazione.it